Grazie ai scienziati si presuppone che la pandemia da Peste Nera sia nata in un cimitero in Kirghizistan, un paese Asiatico.
L’Università di Pisa ha contribuito a una nuova ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature sul luogo dell’origine della pandemia di peste, la cosiddetta peste nera, che percorse l’Europa per sei anni nel Medioevo, dal 1347 al 1353. Provocando milioni di morti e una riduzione del 50% della popolazione europea.
Un team internazionale di ricercatori affiliati ad università (Tubingen, Kazakistan, Mosca, Jena, Stirling) e istituti di ricerca specializzati (Max Planck a Lipsia) ha individuato la prima causa di danno nella regione asiatica del Kirghizistan. La peste è causata dal batterio Yersinia pestis. Un documento che richiede ulteriori approfondimenti su una questione controversa, la diffusione della pandemia di peste nera.
Gli studiosi hanno esaminato il DNA di alcuni resti fossili di un cimitero nel Kirghizistan, dove i morti erano elencati come vittime un’epidemia del XIV secolo come riportato dalle iscrizioni sulle lapidi datate 1338-1339.
Nella scoperta, gli studiosi hanno visto le prove del primo focolaio della peste nera, una piaga che si sarebbe diffusa in Europa lungo la cosiddetta Via della Seta per i traffici commerciali e le operazioni militari. A diffonderlo sarebbe una marmotta del Kirghizistan. Documenti contestati da altri studiosi sostengono che le iscrizioni sono insufficienti, poiché la peste potrebbe essere stata confusa con un’altra malattia dell’epoca.
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